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Tra il 1921 e il 1924 lo storico e critico d'arte tedesco Aby Moritz Warburg (1866-1929) sprofonda nel cerchio infernale della follia. Durante il suo soggiorno presso la clinica di Bellevue a Kreuzlingen, sotto gli auspici di Ludwig Binswanger, la sua patologia diventa oggetto di studio e di accesa discussione tra gli psichiatri. Generalmente, gli studiosi che si sono dedicati ad approfondire questo periodo della vita di Warburg lo hanno fatto con acrimonia d'archivio o con pudore esegetico. E se in questa notte oscura di Warburg si nascondesse la chiave dell'interpretazione del suo pensiero e della sua eredità culturale? Dove sono emigrati gli Dei che tanto lo inquietavano? Quale segreto custodiscono le immagini oggetto di studio di una vita? In questo libro il "caso Warburg" abbandona gli annali della psichiatria per diventare il portavoce di un destino: farsi carico della tradizione metafisica occidentale per poter poi svilupparla in direzioni nuove e imprevedibili. La crisi di Warburg può anche essere intesa come la somatizzazione dell'agonia del declino dell'epoca del sapere. Tuttavia, tra le schegge della follia, è possibile individuare la disperazione di un'epoca che si annuncia, furtivamente, nel mormorio di questo secolo nascente. Prefazione di Emanuele Coccia.